środa, 7 października 2015

L'astronave "Kama" - il viaggio sessuale

Quella spossante dicotomia che arriva dal mondo, fornita da chi ha fatto della ricerca spirituale il proprio baluardo e da chi nel 3D di questa realtà si ritrova alla perfezione, quella separazione data da ciò che è sicuro fungere tra muro tra queste due realtà, non mi appartiene.

Sono convinto che un'esasperazione resti un'esasperazione e che ogni elemento del mio essere può divenire un castello eterno, come un'eterna maledizione, il limite lo stabilisce il mio essere, non certo un mio ipotetico credo.

Ecco perchè la paura(latente o meno) o il caos apparterranno sempre a chi parla solo di sesso, così come chi del sesso, mai ne parla, o lo vive.

Non posso non pensare sempre alle conversioni/illuninazioni famose, come quelle del Buddha Siddharta, di Paolo o di San Francesco, che valore avrebbero avuto, se non fossero arrivate da una conoscenza di quello che il mondo tutto offre?

Come fai a buttare dietro le tue spalle tutto, se hai avuto meno della metà di questo tutto(di quello che anche un animale o un fiore ha)?

Questo resterà dentro di te, come una carenza che si trasformerà in ostilità, in paura di perdere quello che è stato conquistato o in elementi molto più banali ma sempre terribili, se non affrontati con i giusti mezzi, come l'antipatia.(da intendersi come l' "anti-pathos", quello che trasmetti agli altri, magari sotto forma di nervosismo isterico, senza dire o fare niente).

Ovviamente, della controparte, ovvero quella composta da chi del sesso ne ha fatto una specie di voglia cancerogena inarrestabile, non vale la pena nemmeno parlarne, non più di quanto è necessario parlare di un pistone in una catena di montaggio.

E quello che è stato scritto sino a qua, non è certo nuovo, basti pensare al "dictat" presente proprio nel Kama - Sutra, che vuole il sesso come unione divina dei componenti della coppia: l'importante è che non venga compiuto senza attenzione, come atto superficiale e puramente materiale, l'armonia delle parti deve essere totale e non soltanto fisica.

Si parla del "piacere" sessuale come uno degli scopi fondamentali della vita, il "Kama" è un elemento indispensabile, senza il quale la tradizione indiana perderebbe molto del suo senso trascendentale: il Kama è praticamente l'arte di raggiungere l'orgasmo, per raggiungere il divino.

Senza contare poi, i lavori di Crowley e di Evola, che, nel bene e nel male, affrontano tematiche simili con grande perizia.

Vorrei andare oltre, vorrei riportare, come meglio posso, quello che il piacere finale

dell'atto sessuale, ovvero l'orgasmo,  potrebbe dischiudere inanzi alla nostra essenza.

E lo posso fare solo parlando di me e spero che, fancendo questo, si capisca quanto, chi scrive, non abbia realmente alcun significato da associare al termine "tabù", cosa che esiste forse solo se una questione di male supremo, si allaccia alle parole che uno vuole pronunciare, ma non è certo questo il caso.

Per una serie di coincidenze(credevo allora) ho iniziato abbastanza presto varie pratiche di meditazione, quando ero adolescente e anche se le affrontavo con uno spirito tra il disilluso ed il sarcastico, una parte di me, quella che poi si è sviluppata maggiormente da allora, riusciva veramente nell'intento, con mia somma sorpresa:riuscivo per alcuni attimi a osservare il mio pensiero senza controllo e ad andare oltre momenti di dialettica cerebrale.

Questi eventi particolari, per un sedicenne, iniziavano, in una certa qual maniera a stimolare maggiormente l'azione del mio chakra sessuale(inutile nascondere che, in quel periodo, era quello che comunque agiva su di me, in maniera prepotente).

Questo periodo meditativo non è durato in eterno, ma solo un anno e mezzo, per essere poi da me ripreso, in seguito anni dopo.

Chiaramente la mia vita sessuale ha avuto inizio, attraverso tutte le esperienze del caso,tra le più sterili alle più appassionanti, ma sicuramente poco rappresentative di una dimensione "divina", sanscritamente intesa.

Ma una volta, una volta soltanto, durante un rapporto, come per magia la mia mente si è trasferità in quella del me stesso che meditava, anni prima, creando un ponte tra la sensazione dell'orgasmo e quella del chakra che girava, creandomi una certa confusione.

Quello è stato il momento in cui decisi che avrei dovuto riprendere a meditare, a lavorare sui centri energetici, perchè capii che il collegamento non era casuale, era, difatti, la stessa cosa.

Negli anni, tutto ciò,  è rientrato molto più sotto il mio controllo e, andando ad unificare le sensazioni sessuali con quelle provenienti dal chakra, quello che è avvenuto è a dir poco grandioso, anche se all'inizio mi lasciava senza fiato: durante la durata dell'orgasmo, quindi mentre avveniva in me l'esplosione del "Kama" mi ricordavo di sogni fatti la notte precedente, sogni che a mente lucida non ricordavo e non sapevo di aver fatto, prendendo dentro di me le immagini e le situazioni, come in un una pillola di sogno lucido.

Con il tempo ho imparato a riversare tutto ciò anche sul versante meditazione, riuscendo sempre nell'intento per pochi attimi, gli stessi attimi in cui si ricrea "artificialmente"(anche se, arrivati ad un certo punto, niente più lo è) la potenza massima sessuale.

Eccola l'astronave che viaggia più veloce della luce nella nostra mente, uno sguardo vivido e subitaneo verso la realtà onirica, un lampo di sogno che si impone nella vita e che può appartenere a tutti.

Le particolari condizioni che mi hanno portato a questo ed in particolari periodi in cui sono avvenute , sono sicuramente fondanti di gran parte del discorso, ma credo che si possa andare anche oltre, lavorando su gli altri aspetti dell'essere, soprattutto sulla presenza a sè stessi e sul controllo delle emozioni negative.

Parlando con altri, nella mia vita, mi sono reso conto che tanti sono quelli che durante quel particolare istante hanno o visioni o sensazioni extra-corporali forti, anzi, credo che sia praticamente la norma, per chi ha il coraggio di riferirle a sè stesso e poi agli altri.(SI, coraggio, dato che spesso, è preferibile raccontare ogni possibile attività eroico/fisica fatta con il/la partner, ma avere timore di raccontare anche la parte emotiva legata a ciò...e questo è chiaramente un "problema" maschile).

Imparare ad assumere una sorta di controllo su questo, essere presenti oltre il corpo e la mente, sapendo cosa si attiva, in quel dato momento, potrebbe aprire una porta che resta socchiusa anche nell'arco della giornata, una via per la chiaroveggenza che anticamente si conosceva bene, tanto da essere ritenuta insostituibile.

E' una via che non fuziona necessariamente per tutti ed è una parte di un percorso chiaramente più ampio, quello che è certo è che reale, quando ti ci imbatti, talmente reale da essere divenuto uno spauracchio della chiesa, ma questo lo sapete bene.

Ah: da soli, non vale...se avete presenti le figure del Kama-sutra, capirete alla perfezione, cosa intendo.

Ad Meliora.

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